mercoledì, gennaio 05, 2005

Augusto Pinochet

L'Alto tribunale ha dato il proprio avallo agli arresti domiciliari
Cile, Corte Suprema respinge il ricorso di Pinochet
L'ex dittatore potrà essere processato per il presunto coinvolgimento nell'Operazione Condor, il piano dei regimi militari sudamericani negli anni '70 e '80 per liquidare gli oppositori

(Adnkronos) - La Corte Suprema cilena ha respinto il ricorso intentato dai legali dell'ex dittatore Augusto Pinochet per evitare il processo per il presunto coinvolgimento nell'Operazione Condor, il piano concordato dai regimi militari sudamericani negli anni '70 e '80 per liquidare gli oppositori politici. L'Alto tribunale ha quindi dato il proprio avallo agli arresti domiciliari disposti dal giudice Juan Guzman lo scorso 13 dicembre.
Tra i tanti capitoli bui degli anni delle giunte militari latinoamericane, quello dell''Operacion Condor' è uno dei più sinistri. Perché ha rappresentato un esempio di creazione di una sorta di cartello trasnazionale della repressione, ovvero la cooperazione di sei regimi latinoamericani con lo scopo asserito di dare la caccia e uccidere gli oppositori.
Un piano che sarebbe rimasto per sempre segreto se nel dicembre del 1992 un giudice paraguayano non avesse trovato, per caso, dei vecchi fascicoli in un commissariato di Asuncion. Fascicoli che da allora sono stati soprannominati gli ''archivi del terrore'', dove si elencavano le centinaia di persone che furono rapirte, torturate e uccise nell'ambito dell'operazione.
Secondo documenti ritrovati in Paraguay - e messi agli atti dalla Corte d'appello di Santiago - l'operazione fu lanciata durante una riunione avvenuta in Cile il 25 novembre 1975. Una data forse non scelta a caso dal paese ospitante, visto che era il 60esimo compleanno del generale Pinochet, che l'11 settembre del 1973 aveva preso il potere dopo aver rovesciato con un golpe e assassinato il presidente eletto Salvator Allende. Attorno al tavolo, oltre ai cileni, i capi dell'intelligence militare di Argentina (dove i militari avrebbero portato a termine il golpe nel marzo dell'anno seguente), Brasile, Bolivia, Paraguay e Uruguay.
Dalla riunione nacque un accordo di cooperazione, che prevedeva lo scambio di squadroni della morte, con il compito di individuare e uccidere gli oppositori che avevano cercato rifugio in paesi confinanti. E fu anche istituito un ufficio di collegamento, all'interno del quartier generale della polizia segreta cilena, la famigerata Dina, a Santiago. Ma il raggio d'azione dell'operazione superò i confini dell'America Latina, con gli agenti del Condor che sono stati accusati e incriminati per azioni in altri paesi.

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